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Formazione Professionale Regione Sicilia: 8000 licenziamenti, sciopero della fame USB per chiedere giustizia e verità

Nazionale -

Lunedì 25 giugno un gruppo di lavoratori della Formazione Professionale della Regione Sicilia ha iniziato uno  sciopero della fame, con presidio permanente sotto la sede della Presidenza della Regione Sicilia.


Le ragioni della protesta riguardano la perdita del posto di lavoro di circa 8000 operatori del settore, assunti dai diversi Enti della Formazione e retribuiti con contributi pubblici, in grandissima parte regionali e in parte residuale da fondi europei. Molti di questi Enti erano gestiti da organizzazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL, SNALS) che su questo “affare” hanno realizzato profitti di ingenti dimensioni.


La situazione dei lavoratori del settore è precipitata a seguito della decisione dell’Assemblea Regionale di tagliare i fondi a disposizione del settore; da quel momento, infatti, i diversi Enti – che per anni avevano vissuto in un sistema di relazione poco chiaro con le istituzioni regionali – non hanno trovato soluzione migliore che licenziare in blocco tutti i lavoratori alle proprie dipendenze. Un danno sociale ed economico enorme. Ovviamente, particolari tutele sono state riservate esclusivamente ai dirigenti sindacali delle OO.SS. coinvolte, che hanno conservato il posto di lavoro.


È questa una storia in linea con la peggiore tradizione politica e sindacale italiana, fatta di mancanza di responsabilità da parte delle istituzioni, di clientelismo e relazioni torbide tra organizzazioni sindacali complici e soggetti istituzionali per la gestione di ingenti somme di denaro pubblico la cui destinazione finale ad oggi appare dubbia.


Le Amministrazioni Regionali che si sono succedute, a oggi, non hanno dato risposte di alcun tipo ai lavoratori che, organizzati attorno all’USB, le stanno chiedendo da tempo.


Per questo, dopo aver chiesto circa dieci giorni fa al ministro del Lavoro Di Maio  l’apertura di un tavolo di crisi sul tema, un gruppo di lavoratori e delegati ha deciso di dare inizio alla clamorosa protesta.
Tra loro Costantino Guzzo - delegato USB che non più tardi di un mese fa ha tentato il suicidio e ancora oggi è in precarie condizioni di salute che richiedono ossigenoterapia praticata anche durante il presidio – Alessandra Canto, responsabile regionale USB del settore, Adriana Vitale e Tiziana Bramante Iocolano.



Pietro Cusimano
Esecutivo Regionale Pubblico Impiego USB