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PRECARI: CENTINAIA DI DELEGATI E LAVORATORI ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE DI SCUOLA, RICERCA E UNIVERSITA'

PRESENTATA LA LEGGE “SALVA CERVELLI” PER LA STABILIZZAZIONE DELLA RICERCA

Roma -

Centinai di delegati e lavoratori hanno partecipato questa mattina a Roma all’assemblea nazionale dei lavoratori precari di Scuola, Ricerca e Università indetta da RdB-CUB P.I., Usi-RdB Ricerca e CUB Scuola presso L’Istituto Superiore di Sanità.

 

“Il Governo deve prendere atto che è necessario modificare le politiche per Scuola, Ricerca e Università”, ha dichiarato Cristiano Fiorentini della Direzione Nazionale RdB-CUB Pubblico Impiego che ha introdotto i lavori. “E’ autolesionista penalizzare formazione e conoscenza colpendone la parte più giovane, più debole ma altamente professionalizzata, che invece può portare nuovo vigore a questi settori. Per questo – ha concluso Fiorentini – riproporre una vertenzialità diffusa è una risposta che dobbiamo ai lavoratori ed al Paese”.

 

“Nella ricattabilità di chi fa ricerca e comunicazione c’è una delle chiavi del controllo sulla società contemporanea”, ha  spiegato il Prof. Luciano Vasapollo, docente dell’Università La Sapienza di Roma. “La crisi in atto non è risolvibile con le pure ricette economiche di un Keynesismo impreditoriale e militare, che dà risorse a chi questa crisi ha creato, ma necessita soluzioni politiche sostenute da un forte movimento di lotta”.

 

Claudio Argentini , della Segreteria Nazionale Usi-RdB Ricerca, ha illustrato la proposta di legge elaborata dalla Usi-RdB e RdB-CUB: “Definiamo la nostra proposta salvacervelli, perché intende stabilizzare in 5 anni tutti i precari della Ricerca attraverso un investimento non oneroso, determinando una liberazione di risorse, che potrebbero essere investite nei progetti di ricerca, e consentendo così a tanti cervelli di rimanere a lavorare in Italia”.

 

Ha portato il suo sostegno ai lavoratori l’On. Leoluca Orlando (IdV): “Dietro ai fannulloni e grembiulini – ha detto il parlamentare –  c’è in corso un’operazione mirata cambiare la Costituzione di fatto senza toccare quella formale. Questo governo esprime ostilità per il Pubblico ed indifferenza per i precari, visti come un elemento strutturale del mondo del lavoro. A tutto questo dobbiamo contrapporci se non vogliamo vivere senza alcuna prospettiva del futuro”.

 

E’ poi proseguito il dibattito, arricchito dalle testimonianze sulla condizione della precarietà espresse da diversi lavoratori dei tre settori. L’assemblea si è conclusa deliberando una prossima riunione, da tenersi verso la metà di gennaio 2009, per costruire una grande mobilitazione nazionale.