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CRISI: IL GOVERNO NON CONVOCA LA CUB

SI ESCLUDE CHI HA RAPPORTO CONCRETO CON I LAVORATORI

Roma -

“La mancata convocazione di domani è l’ennesima provocazione di questo Governo, che preferisce confrontarsi con quelle organizzazioni che hanno abdicato al ruolo originario del sindacato, piuttosto che con chi, come la CUB, mantiene un rapporto concreto con i lavoratori”, questo il commento di Umberto Fascetti, Coordinatore Nazionale CUB, alla mancata convocazione della CUB all’incontro tra Governo e parti sociali in materia di crisi. “Tanto più che, a quanto apprendiamo dai giornali, in questa occasione verrà presentato l’ennesimo decreto di Brunetta, con cui si attacca pesantemente i lavoratori precari del pubblico impiego, bloccando le stabilizzazioni”.

 

“La CUB - continua Fascetti  -  oltre che presente al CNEL è largamente rappresentativa tra i lavoratori precari. Lo ha dimostrato in questi anni con le mobilitazioni nazionali che hanno portato in piazza decine di migliaia di precari pubblici, e continua a dimostrarlo ogni giorno sui posti di lavoro, dove è l’unica ad organizzare questi lavoratori”.

 

“Comunque non si facciano illusioni – annuncia Fascetti - la questione precarietà non si liquida con i decreti di Brunetta. Dietro ad ogni precario c’è una famiglia che il Governo sta gettando in mezzo alla strada ed i lavoratori sapranno rispondere con la giusta determinazione. Il primo appuntamento sarà il 28 marzo, nella manifestazione nazionale indetta a Roma dal Sindacalismo di Base, CUB Cobas  e SdL,  per rappresentare le istanze dei lavoratori, dei precari e dei disoccupati, cioè coloro ai quali si vuol far pagare questa crisi per salvare banche e imprese, che  invece ne sono responsabili”, conclude il Coordinatore Nazionale CUB.