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MONITORAGGIO PRECARI P.A.: RDB-CUB LANCIA L'AUTODENUNCIA DEI LAVORATORI

Roma -

In applicazione di quello che è ancora un disegno di legge  (l’ A.S. 1167) è stato avviato dal Ministro Brunetta un monitoraggio dei contratti di lavoro atipici della P.A.. Questa iniziativa apparentemente scientifica (in meno di due settimane le P.A. dovranno rispondere e a domande così sintetiche da non verificare nulla) si configura come un ennesimo atto della campagna di cattiva informazione intrapresa dal Ministro contro i precari e il lavoro pubblico, finalizzata a mistificare i reali tagli di fondi, risorse e posti di lavoro già compiuti nei servizi pubblici con la legge 133/08 e la finanziaria 2009.

 

Queste operazioni comporteranno la reale perdita di posti di lavoro e di futuro per alcune centinaia di lavoratori precari storici, non stabilizzati e/o non stabilizzabili, lavoratori che comunque nei prossimi mesi si vuole mandare a casa a fine contratto e senza alcuna prospettiva.

Non solo, ma leggendo nel merito e in mezzo alle righe della documentazione inviata a tutte le P.A., emerge chiaramente che la rilevazione è finalizzata a conoscere la situazione non di tutti i lavoratori con contratto atipico, ma soltanto di quelli con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato in possesso dei requisiti per stabilizzazione previsti dalla Legge 296/2006 e dalla Legge 244/2007.

 

“Il Ministro ha poco da contare se il fine è quello di licenziare – afferma Carmela Bonvino, della Federazione Nazionale RdB-CUB -  a Brunetta rispondiamo: i precari ci sono, sono tanti ed hanno tutti diritto alla regolarizzazione a tempo indeterminato. Per questo invitiamo tutti i precari pubblici ad autodenunciarsi al Ministro come forma di autotutela e di protesta, utilizzando il modulo che è scaricabile dal  nostro sito www.assuntidavvero.rdbcub.it , ed a continuare la mobilitazione per la stabilizzazione e contro i licenziamenti. Il prossimo 28 marzo – conclude Bonvino – saranno tanti i precari in piazza per la manifestazione nazionale indetta da CUB, Cobas e Sdl, perché il lavoro non si baratta con una mancia”.