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STATALI: DIETRO A PROVVEDIMENTI SCHIZOFRENICI C'E' L'INTENTO DI FAR PAGARE LA CRISI AI DIPENDENTI

Rdb-CUB, contrastiamo scelte scellerate ed aderiamo allo sciopero generale del 23 aprile

Roma -

Il maxiemendamento governativo al Decreto Anticrisi in discussione alla Camera prevedeva, tra l’altro, il pensionamento obbligatorio per tutti i dipendenti pubblici che avessero maturato il massimo di 40 anni di contribuzione ed il congelamento delle relative liquidazioni fino al 1° gennaio 2013. Questo emendamento è stato ritenuto inammissibile dalla Camera, ma non è escluso che il governo lo possa ripresentare quando il decreto passerà in discussione al Senato.

Nel frattempo il Ministro Brunetta ritorna all’attacco delle donne nella loro condizione di lavoratrici pubbliche, inasprendo la polemica sulle “fannullone”, senza peraltro portare elementi concreti a sostegno delle sue tesi, e promettendo che a breve verrà elevata l’età pensionabile a 65 anni anche per loro.

 

Se a prima vista questi provvedimenti possono sembrare contraddittori e frutto di schizofrenia, ad una attenta lettura si capisce che il disegno politico è quello di attaccare il Pubblico Impiego per smantellare il servizio pubblico, e quindi sottrarre risorse ai lavoratori pubblici e ai cittadini-utenti dei servizi sociali erogati, per finanziare banche, assicurazioni e imprese. Un meccanismo inaccettabile ed insostenibile dal Paese, che oltre che non risolvere assolutamente i problemi legati alla crisi economica priva i ceti popolari degli strumenti minimi di welfare.

La RdB-CUB Pubblico Impiego contrasta in tutte le sedi queste scelte scellerate e darà una risposta forte aderendo allo sciopero generale del sindacalismo di base del prossimo 23 aprile.