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Argomento:

SANITÀ : IL 3 LUGLIO E' SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE

Principali manifestazioni:

Milano –Assessorato Sanità Lombardia, via Pola 9, ore 09.30

Roma – Ministero della Funzione Pubblica, C.so Vittorio Emanuele II, ore 11.00

Roma -

Domani, 3 luglio, i lavoratori e le lavoratrici della Sanità si asterranno 24 ore dal lavoro per lo sciopero indetto dalle categorie pubbliche del Patto di Base, RdB-CUB P.I., Cobas P.I. e SdL Intercategoriale.

Dopo l’iniziativa di protesta itinerante, che ieri ha coinvolto i più importanti Ospedali della capitale, le principali manifestazioni del Comparto a sostegno dello sciopero si svolgeranno a Milano, davanti all’Assessorato Sanità Lombardia, in via Pola 9 dalle ore 09.30, e a Roma, davanti al Ministero della Funzione Pubblica, in Corso Vittorio Emanuele II 116, dalle 11.30.

 

“Ormai non vi è atto governativo che non colpisca direttamente i dipendenti pubblici e, tra questi, quelli del servizio sanitario”, dichiara Sabino Venezia del coordinamento nazionale RdB-CUB Pubblico Impiego. “Dal contratto sanità, recentemente contestato dal Ministro Tremonti, al Decreto Brunetta, all’imminente varo del pacchetto sicurezza, che ci vuole tutti delatori delle condizioni dei migranti, le funzioni ed i diritti di chi ancora garantisce un servizio sanitario pubblico e di qualità continuano ad essere messi a dura prova”.

 

“L’intento di questo Governo è sempre più palese - prosegue Venezia - cancellare il servizio pubblico a vantaggio di sistemi speculativi riconducibili a privati o a lobbies affaristiche, che in sanità si traduce facilmente in fondi ai privati, con la politica degli appalti-esternalizzazioni e project financing; evoluzione del sistema assistenziale privato/convenzionato anche attraverso il modello delle fondazioni, e sviluppo del sistema assicurativo, con importanti ricadute sui cittadini. I lavoratori della Sanità saranno domani in piazza con la RdB ed il resto del sindacalismo di base, contro il governo degli affari e l’immobilismo dei sindacati concertativi, per rivendicare salario, diritti e dignità”, conclude Venezia.