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CONTROLLO DIGHE: LAVORATORI PRECARI NON POTRANNO MAI GARANTIRE L'INCOLUMITÀ DEI CITTADINI

Roma -

Il Registro Italiano Dighe, ente soppresso nel dicembre 2006, svolgeva il delicato compito di esercitare il controllo dello Stato sulla sicurezza delle popolazioni e dei territori a valle delle ben oltre 500 grandi dighe italiane e sui concessionari.

L’ex RID, che è stato sottoposto a commissariamento straordinario in attesa di venir assorbito dal Ministero delle Infrastrutture, ha visto più volte sospendere un concorso destinato a 37 fra ingegneri e amministrativi a tempo determinato, sulla gestione del quale le RdB-CUB hanno già espresso le loro forti critiche.

 

In primo luogo riguardo alla mancanza di trasparenza circa i criteri, le procedure, le nomine stesse delle commissioni valutazione; poi in merito ai vari rinvii delle prove selettive, che lasciano supporre contrapposizioni ed un intrecci di interessi diversi.

Ma soprattutto le RdB mettono in discussione la scelta di far svolgere da lavoratori a tempo determinato funzioni che non ricoprono certo carattere di eccezionalità o temporaneità, ma attengono strutturalmente alla vigilanza sulle dighe. Ci si domanda con quale serenità un lavoratore “a scadenza” potrebbe eventualmente contrapporsi agli interessi economici di concessionari privati grandi e piccoli, operanti sugli oltre 500 grandi invasi idrici disseminati su tutto il  territorio italiano, e quale motivazione professionale potrebbe poi spingerlo ad investire su un lavoro che a breve non sarà più il suo.

 

Mentre lo stesso Governo, con la direttiva  7/2007 del Ministro Nicolais, ha puntato il dito contro  l'esecrabile prassi con cui la P.A. ha utilizzato lavoratori a termine per svolgere le proprie funzioni strutturali, al Ministero Infrastrutture si va in direzione opposta,  rinvigorendo la radice del problema.

 

Le RdB-CUB P.I. avevano già chiesto al Ministro Di Pietro di intervenire con decisione proponendo una chiara  ricetta: svolgere nuove e trasparenti procedure concorsuali,  riutilizzando ed integrando le risorse già stanziate per  assumere lavoratori stabili a tempo indeterminato, come previsto dalla normativa. Si rileva invece l'inspiegabile  silenzio del Ministro delle Infrastrutture ed un  ennesimo rinvio delle prove selettive a data da destinarsi.

Le RdB-CUB riaffermano con forza la necessità di una stabilizzazione generale di tutti i precari della Pubblica Amministrazione, che sosterranno con lo sciopero generale del prossimo 9 novembre.