AREA STAMPA

Dipartimento Comunicazione

Tel./Phone:
(+39) 3456712454

Fax:
(+39) 06 54070448

e-mail:
areastampa@usb.it

Roma, via dell'Aeroporto 129

Argomento:

17 DICEMBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE LSU, LPU, ASU 20.000 PRECARI STORICI SENZA DIRITTI

Roma -

Roma – Ministero del Lavoro via Fornovo – ore 10.00

 

 

Mercoledì 17 dicembre l’Unione Sindacale di Base organizza la manifestazione nazionale dei lavoratori LSU, LPU e ASU con presidio a Roma sotto il Ministero del Lavoro, in via Fornovo dalle ore 10.00. Alla manifestazione arriveranno delegazioni da Sicilia, Puglia, Campania, Calabria e dal Lazio.

 

La recente sentenza della Corte Europea condanna l’Italia per infrazione alla Direttiva europea sul contratto a tempo determinato, ma nel nostro Paese migliaia di lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, prorogati dal Ministero del Lavoro e dalle Regioni per assicurare il funzionamento dei servizi e degli uffici, sono utilizzati senza alcun contratto di lavoro, né prospettive di regolarizzazione del rapporto e della futura previdenza.

 

Si tratta di circa 20 mila lavoratoriprecari storici, senza contratto dalla metà degli anni ’90, sempre più indispensabili agli Enti locali, che perdono dipendenti di ruolo e assicurano servizi essenziali.

 

L’irregolarità di questo precariato non è un tema che riguarda solo i lavoratori coinvolti, ma l’intero corpo istituzionale e politico, chiamato ad interventi di natura legislativa straordinaria,  a sanatoria,  finanziata con  le attuali risorse poste in bilancio e con risorse aggiuntive dei Fondi Comunitari: soldi della collettività, destinati ad abbattere la disoccupazione e migliorare le condizioni sociali di chi è più svantaggiato, che sistematicamente non vengono utilizzati per le assunzioni dei precari/disoccupati od  addirittura  restituiti al mittente.

 

L’USB chiede interventi legislativi e finanziari, con la regolarizzazione della posizione lavorativa  in termini contrattuali e previdenziali per i 20 mila LSU, LPU e ASU del bacino nazionale, anche tramite l’utilizzo dei Fondi Europei per l’assunzione di questo precariato storico di prima generazione,  cristallizzato da anni nelle pubbliche amministrazioni.