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MERIDIANA: STACCIOLI (USB), ANNO NUOVO E VECCHI SCHEMI?

Roma -

Per risolvere vertenza serve confronto senza tabù aziendali

 

 

Dopo l'accordo dello scorso 27 dicembre, concluso con l'esclusivo intento di permettere l'uscita dall'azienda di circa 300 volontari, la vertenza Meridiana entra nella fase decisiva in queste prime settimane del 2015.

 

“L’USB auspica che il confronto che si aprirà presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza dei rappresentanti dei Ministeri Lavoro e Trasporti, sia l'occasione per affrontare finalmente la questione industriale, da cui dipende il futuro di migliaia di dipendenti ed il rilancio dell'ultimo vettore italiano quale fattore di mobilità per il Paese, in un contesto di sviluppo del mercato e di costante aumento dei passeggeri”, dichiara Francesco Staccioli, dell’Esecutivo USB Lavoro Privato.

 

“Non entriamo nel toto-alleanze dell'ultim'ora e rispettiamo con la dovuta cautela il lavoro dei magistrati che indagano sui conti della società – afferma Staccioli - ma chiediamo ai nuovi manager irlandesi di fare un concreto passo avanti”.

 

“I lavoratori non si sono certo illusi che i problemi fossero stati risolti con l'ultimo accordo – evidenzia il dirigente USB -  ma se qualcuno avesse l'intenzione di ripetere lo stesso schema ostinatamente portato avanti finora, come traspare dalle parole del Presidente di Meridiana Rigotti, uno degli ultimi superstiti del passato management nonché destinatario di un avviso di garanzia della Procura di Tempio Pausania, o, peggio ancora, con ipotetici colpi di scena, si ritroverà davanti la stessa ferma opposizione da parte nostra e la stessa straordinaria mobilitazione da parte dei lavoratori”.

 

“Se si vuole davvero entrare nel merito dei problemi – avverte Staccioli - occorre togliere di mezzo una volta per tutte gli insostenibili, illegittimi e ingiusti tabù aziendali che hanno impedito di aprire un qualsiasi confronto”.

 

“Nei giorni in cui l'Istat registra l'orribile record di disoccupazione nel nostro Paese, l’USB è convinta che la sfida a cui sindacato, istituzioni e aziende sane sono chiamati a rispondere è quella di ricreare lavoro e non continuare a permettere a certa gente di distruggerlo”, conclude il sindacalista.