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PIANI DI ZONA ROMA: AS.I.A./USB, PREOCCUPANTI LE DICHIARAZIONI DEGLI ASSESSORI CAUDO E SABELLA

Roma -

In una loro nota diffusa oggi in merito ai Piani di Zona, gli assessori alla Legalità e all’Urbanistica di Roma Capitale, Sabella e Caudo, dichiarano di aver trovato una giungla nell’applicazione dei prezzi massimi di cessione e dei canoni di locazione, di aver ripristinato i controlli e le verifiche a vantaggio dei cittadini, facendo intendere che tutto tornerebbe a posto con lo storno del solo finanziamento a fondo perduto dal prezzo massimo di cessione.

 

L’AS.I.A./USB esprime preoccupazione per queste dichiarazioni, che interpreta come un ulteriore tentativo di salvare il salvabile a favore delle società costruttrici, siano esse cooperative o imprese, smentendo le aspettative di molti cittadini che chiedono il rispetto delle norme e dei diritti sull’edilizia agevolata.

 

Dopo aver investito del problema l’assessore Caudo da almeno due anni senza aver ottenuto alcun riscontro, l’AS.I.A./USB torna a ribadire che l’origine della “giungla” in cui i
cittadini sono stati abbandonati va ricercata nel rapporto fra gli operatori dei P.d.Z. e gli uffici comunali e regionali.  Affinché venga fatta completa luce sull’uso distorto dei finanziamenti pubblici, finiti con raggiro nelle mani dei costruttori e delle coop,  l’AS.I.A./USB ha  richiesto nei giorni scorsi un incontro all’assessore Sabella  senza ancora ricevere risposta

 

Se vorrà fare veramente luce sulla gestione dei piani di zona, l’assessore alla Legalità dovrà valutare se gli uffici hanno controllato come sono stati costituiti i prezzi di costruzione, quelli massimi di cessione, chi dovrà restituire i finanziamenti a conto interessi (oltre a quelli a fondo perduto) e se sono state sottoscritte le fideiussioni previste per legge; se sono stati presentati i piani finanziari e se sono state applicate le sanzioni di legge. La risposta a queste domande è il nodo della questione che le varie Giunte capitoline e l’assessore Caudo hanno eluso fino ad oggi, lasciando i propri cittadini in balia del destino.

 

L’altro atto doveroso, che secondo l’ l’AS.I.A./USB dovrebbero adottare con urgenza le amministrazioni pubbliche, comunale e regionale, è quello di fermare gli sfratti che questi “operatori per conto del pubblico” stanno richiedendo contro quelle famiglie in difficoltà economica e che fino ad oggi hanno pagato canoni maggiorati.