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SCUOLA D'INFANZIA ROMA: DIPARTIMENTO SOPPRIME 12 SEZIONI USB, PRONTI ALLA MOBILITAZIONE CONTRO REGALI AI PRIVATI

Roma -

Dai dati forniti dal Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici, sono 12 le sezioni di Scuola dell’Infanzia soppresse a Roma per l’anno 2015-16. Considerato che ogni sezione può accogliere un minimo di 13 e un massimo di 25 bambini/e, Roma Capitale rinuncia così ad accogliere da un minimo di 156 ad un massimo di 300 su tutto il territorio cittadino.


L’USB continua a denunciare questa opera di sistematico smantellamento del servizio pubblico e sta provvedendo alla raccolta di informazioni in merito alle liste d’attesa presenti nelle scuole e nei Municipi in cui sono state soppresse sezioni.

 

“Invitiamo tutta la cittadinanza e le lavoratrici a collaborare per frenare questa deriva verso la privatizzazione sfrenata, che fa sempre meno rima con educazione e sempre più con produzione”, è l’appello di Irene Germini, rappresentante USB ed eletta RSU di Roma Capitale.

 

“Lo stesso vale per la proposta di legge regionale della Giunta Zingaretti – prosegue Germini -  partorita con l’ausilio dei sindacati firma-tutto,  riguardante le Diposizioni in materia di servizi socio-educativi per la prima infanzia. Questa legge sposta pericolosamente l’ago della bilancia verso i privati, prevedendo il sostegno economico alle famiglie per pagare le rette delle strutture private e sdoganando come fossero servizi educativi forme come le tate familiari, in cui, senza alcun controllo, 5 bambini di età diverse giocano e dormono in soli 20mq. Di contro non viene fatto nessun investimento in progetti specifici che, utilizzando anche i fondi europei 14-20, rilancino e sostengano la diffusione di servizi 0-6 pubblici e di qualità”.

 

Evidenzia la sindacalista: “L’USB ha inviato i propri emendamenti alla proposta di legge ed è in attesa di un incontro con il Presidente Zingaretti e con l’Assessore alle Politiche Sociali Visini, incontro chiesto ormai da mesi e ad oggi ancora non ottenuto”.

“Continueremo a lottare affinché questa legge venga cambiata e la Regione abbia il coraggio di governare tutelando i diritti dei bambini, dei genitori e delle lavoratrici. se si vuole proseguire a fare regalie ai privati siamo pronte alla mobilitazione immediata”, conclude Germini.