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VERTENZA MERIDIANA: USB, GOVERNO ASSUMA SUE RESPONSABILITÀ PER SOLUZIONE POSITIVA

Non accetteremo né ricatti né ultimatum

Roma -

COMUNICATO STAMPA

 

“Quello che è accaduto negli ultimi due giorni al MISE per la vertenza Meridiana, insieme alle ultimissime notizie sulla minaccia di abbandono da parte di Qatar qualora non venissero accettate le condizioni poste dalla compagnia emiratina, è qualcosa che svela le miserie di una trattativa che definiremmo farsa se non coinvolgesse il lavoro e il futuro di centinaia di lavoratori dell'ultima compagnia aerea italiana”, è l’amaro commento di Francesco Staccioli, dell’USB Lavoro Privato.

 

Prosegue Staccioli: “A 14 mesi dalla sottoscrizione dell'Accordo Quadro del 30 aprile 2015, a 4 mesi dalla ripresa del confronto presso il MISE, a 74 giorni dall'apertura delle procedure di licenziamento collettivo, mentre mancano poche ore al termine della procedura e 4 giorni alla fine della Cigs per il personale coinvolto, è difficile da parte del Governo, rappresentato dal Viceministro allo Sviluppo Economico, On. Teresa Bellanova, limitarsi a liquidare come inadeguata la delegazione aziendale. Soprattutto se per questo lasso di tempo il Governo ha tollerato, se non sostenuto, l'azione delle dirigenza, nonostante le numerose denunce giunte proprio della nostra organizzazione sindacale, mentre ci si accorge adesso del bisogno di tessere la tela direttamente con Doha”.

 

Rammenta il sindacalista: “L’ USB ha sempre espresso con chiarezza, nonché formalizzato al Governo, le proprie soluzioni per arrivare a un esito positivo di una vertenza molto complicata, quali il superamento del dumping intraziendale, il conteggio corretto degli organici, l'adozione di strumenti conservativi, quali part-time e solidarietà sul tutto il gruppo  e  la formalizzazione delle promesse ricollocazioni in Qatar Airways. Tutte soluzioni normali, sulle quali è stato impedito di lavorare dal costante ostruzionismo aziendale, violando anche i principi previsti dalla legge, che oggi acquistano ancora più valore alla luce dei numerosi lavoratori che in queste ore stanno aderendo alla proposta di non opposizione alla messa in solidarietà”.

 

“Se nonostante questa colossale perdita di tempo, ormai sotto gli occhi di tutti, il Qatar o chi per lui pretendesse di imporre soluzioni insostenibili per il lavoratori e per il sindacato, anche attraverso la minaccia di abbandono della partita in tempi ristrettissimi, noi pretenderemmo che il Governo assuma le proprie responsabilità, mentre facciamo appello a tutte le forze politiche e sindacali per evitare una ulteriore e pesantissima débâcle per il lavoro in questo Paese”, conclude Staccioli.