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Argomento:

REFERENDUM COSTITUZIONALE: GIURISTI, COSTITUZIONALISTI E SINDACALISTI SI SCHIERANO PER IL NO

Roma -

COMUNICATO STAMPA

 

Si è tenuto ieri, 23 giugno, al Palazzetto della Carte Geografiche di Roma, il convegno “Verso il referendum costituzionale: le ragioni del nostro NO”, promosso dal Forum Diritti Lavoro e dall’Unione Sindacale di Base.

 

Dal tavolo della presidenza Pierpaolo Leonardi, Esecutivo nazionale USB, ha annunciato la proclamazione dello sciopero generale per il 23 settembre prossimo, a ridosso del referendum.

 

Nella sua introduzione Giorgio Cremaschi ha evidenziato l’inscindibile collegamento tra l’introduzione di un premierato assoluto, prevista dalla riforma Renzi-Boschi, la torsione autoritaria in atto nel Paese e la cancellazione dei diritti sociali e del lavoro, affermando la necessità di dare una risposta unitaria ad un attacco unitario.

 

Gaetano Azzariti, Professore  di Diritto costituzionale all'Università La Sapienza di Roma, nella sua relazione ha riletto criticamente il “manifesto del Sì”, approfondendo come nessuna delle nuove norme della riforma colga nel segno, rivelandosi tecnicamente inefficace e controproducente persino rispetto ai propri obiettivi dichiarati.

 

Una analoga demistificazione è stata svolta da Carlo Guglielmi, avvocato del Forum Diritti Lavoro, che ha sviscerato gli stravolgimenti compiuti dai provvedimenti del Jobs Act sullo Statuto dei Lavoratori, la nostra Costituzione del Lavoro.

 

E’ poi intervenuta Laura Ronchetti, Ricercatrice ISSiRFA-CNR,  che ha illustrato come la riforma trasformi le autonomie locali da entità con una propria legittimazione politica, e quindi potenzialmente anche contrastante con il potere centrale, in quella di Enti pubblici funzionali all’applicazione territoriale di politiche decise a livello nazionale. La ricercatrice ha inoltre messo in luce il deficit di rappresentanza del nuovo Senato.

 

Arturo Salerni, avvocato del Forum Diritti Lavoro, ha affrontato gli effetti di svalorizzazione del lavoro pubblico determinati dalla produzione normativa del Governo Renzi.

 

Claudio De Fiores, Professore di Diritto Costituzionale, all’Università di Napoli si è soffermato sugli effetti  di doppia distorsione della rappresentanza causati dall’Italicum: verso l’alto con il premio di maggioranza e  verso il basso con la soglia di sbarramento.

 

Unendo il tema della rappresentanza politica con quella sindacale, Franco Russo, del Forum Diritti Lavoro,  ha ricordato nelle sue conclusioni come i Cartisti inglesi dell’800 si batterono contro il voto per censo, allora riservato solo ai possidenti, sostenendo che i lavoratori non fossero esclusi dalla rappresentanza in quanto poveri, ma fossero poveri in quanto esclusi dalla rappresentanza. “Allora era un’affermazione paradossale – ha rilevato  Russo – oggi è semplicemente vera”.

 

Gli atti del convengo verranno a breve pubblicati e saranno presentati in molte iniziative organizzate dall’ USB, sino al referendum costituzionale per illustrare “le ragioni del nostro no”.