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RICERCA: USB ISPRA, I MINISTRI PASSANO MA NECESSITA' ISTITUTO RESTANO

Vogliamo rilancio di Istituto fondamentale per ambiente e cittadini

Roma -

COMUNICATO STAMPA

Non si ferma la protesta dei lavoratori dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale: dopo il blitz di ieri alla presentazione dell’Annuario dei Dati Ambientali, stamattina a Roma un centinaio di lavoratori e lavoratrici ISPRA aderenti all’USB hanno manifestato sotto il Ministero dell'Ambiente per chiedere finanziamenti e assunzioni, a partire da quelle di 130 precari.

Inutili i tentativi di raffreddare gli animi da parte del Segretario generale, Antonio Agostini, e di Giuseppe Marchese, dell’ufficio del Gabinetto del Ministro, che hanno incontrato una delegazione dei manifestanti senza tuttavia fornire risposte sul merito della protesta.

“Dopo anni di tagli al contributo ordinario, l'Istituto non è più in grado di garantire il mandato istituzionale, figuriamoci le nuove attribuzioni date dalla legge 132/2016 che istituisce il sistema nazionale per la protezione dell'ambiente”, denuncia Nicola Lugeri dell’USB ISPRA.

Prosegue il rappresentante USB: “Siamo senza CdA da Ottobre e a gennaio scadrà il mandato dei vertici dell’Istituto. Vogliamo figure autorevoli per rilanciare le attività di ricerca, monitoraggio e controlli ambientali ed altre attività importantissime per la qualità della vita dei cittadini, quale la prevenzione dei dissesti idrogeologici, la qualità dell'aria che respiriamo e dell'acqua che beviamo”.

 “Decisamente Gian Luca Galletti è stato il ministro con la più scarsa attitudine alle politiche ambientali tra quelli che si sono avvicendati dall'anno di istituzione del l'Ispra nel 2008. L'unica continuità che lo unisce ai predecessori è stato il sistematico trasferimento di fondi pubblici alla Sogesid, che ha permesso di aggirare le regole degli appalti pubblici e del reclutamento del personale. I ministri passano, ma l'Ispra resta e noi siamo pronti a dare il benvenuto al nuovo ministro”, conclude Lugeri.