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UNIVERSITA': LE RDB-CUB PROTESTANO AL FORUM DI TOR VERGATA INSIEME AGLI STUDENTI E AI LAVORATORI DELLA ERICSSON

Roma -

Questa mattina, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma Tor Vergata,  le RdB-CUB Università insieme agli studenti, ai lavoratori della Ericsson-Marconi ed alla FIOM-CGIL, hanno interrotto la cerimonia di apertura della manifestazione “Forum Università-lavoro” continuando poi la protesta con un’assemblea davanti ai locali in cui ha luogo il Forum.

La manifestazione, che si tiene annualmente presso la Facoltà di Ingegneria dell’Ateneo, è stata contestata in quanto espressione di un modello aziendale che vede l’Università come un’impresa in rapporto sempre più stretto con le industrie del territorio, le quali intervengono direttamente nella formazione per modellare la produzione scientifica sullo standard della produzione industriale, in una logica privatistica della formazione e della ricerca. Al “Forum Università-lavoro” gli studenti, considerati ormai clienti e prodotto finale dell’impresa Università, vengono invitati a consegnare un curriculum che sia un modello di flessibilità, per dimostrare di avere la formazione adatta a rispondere alla flessibilità del mercato del lavoro.

La contestazione ha visto coinvolti anche i lavoratori della Ericsson, multinazionale presente al Forum, che ha deciso – nonostante profitti in attivo - di chiudere la sede di Roma delocalizzando la produzione all’estero. Sono trecento i lavoratori con un’alta professionalità ai quali prospettano il licenziamento o la mobilità forzata nell’ipotesi più favorevole.

Con la manifestazione odierna le RdB-CUB Università hanno inteso ribadire la difesa dell’Università pubblica attraverso la mobilitazione degli studenti e dei lavoratori, contro la piaga bruciante della precarietà oramai istituzionalizzata e resa sistema,  contro le riforme didattiche che creano confusione, proliferazione e dequalificazione dei corsi di laurea, contro  la privatizzazione dilagante che regalando pezzi importanti della ricerca al privato e determina conseguenze devastanti anche sulla didattica.