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OMICIDI SUL LAVORO: NON SERVONO MONUMENTI, MA PIU' CONTROLLI E UN DIVERSO MODELLO DI SVILUPPO

Roma -

“I monumenti non servono, e neanche le medaglie. Il problema della sicurezza va affrontato seriamente, a partire da una modifica di un modello di sviluppo distorto, basato sulla massima flessibilità del mercato del lavoro, sulla riduzione di costi per la prevenzione, su incrementi degli orari lavorativi e dei tempi di produzione, sul peggioramento della qualità della vita di chi lavora”, è il  commento di Daniela Mencarelli, della Direzione nazionale RdB-CUB P.I. in merito alla cerimonia di conferimento delle onorificenze “Stella al merito del lavoro” e dell’inaugurazione del monumento alle vittime sul lavoro che si terranno domani, 1 maggio, di fronte alla Direzione Generale dell’ INAIL di Roma.

 

“Formazione e informazione sono importanti ma non sufficienti a porre fine alla mattanza continua nei luoghi di lavoro – prosegue Mencarelli - senza contare che l’INAIL stesso non utilizza neanche completamente tutte le risorse stanziate in bilancio in materia di prevenzione. Bisogna innanzi tutto intensificare i controlli, incrementando il numero delle ispezioni, e non come richiede Confindustria modificare le già annacquate norme contenute nel nuovo Testo Unico sulla Sicurezza”, conclude la dirigente RdB-CUB.