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RICERCA: INCONTRO AL MINISTERO PER IMPEDIRE I LICENZIAMENTI E RILANCIARE LE STABILIZZAZIONI

Roma -

Questa mattina, nell’ambito del presidio che ha visto oltre 1000 precari manifestare con RdB e Usi-RdB davanti al Ministero della Funzione Pubblica, una delegazione sindacale ha incontrato alcuni rappresentanti del Ministero.

 

 “Abbiamo chiesto con determinazione il mantenimento dei posti di lavoro dei precari attraverso l'applicazione dell'articolo 5 del Contratto Nazionale (conversione per co.co.co. ed assegni di ricerca), insieme al rilancio del piano di stabilizzazione ed un aumento delle piante organiche e dei  fondi strutturali. Questo è quello che si deve fare se si vuole investire nella Ricerca Pubblica, il resto sono chiacchiere”, ha dichiarato dopo l’incontro Claudio Argentini, vice segretario nazionale di USI/RdB Ricerca.

 

“Dall’incontro -  continua Argentini - è emerso inoltre che molte problematiche scaturiscono anche da quanto previsto dal protocollo sul welfare che, vale la pena ricordarlo, è stato firmato da quei sindacati che oggi tentano di mascherarsi da paladini dei precari.”   

 

I rappresentanti del Ministero hanno confermato che il Ministro Brunetta inizierà un percorso di ricognizione del precariato nel settore Ricerca allo scopo di valutare meglio la situazione, sottolineando che le norme che hanno disposto la stabilizzazione restano al momento vigenti così come l'articolo 5 del contratto, che prevede per i contratti durata quinquennale.

 

Conclude Argentini: “In attesa del monitoraggio predisposto dal Ministro, l’atteggiamento riscontrato oggi va valutato positivamente ma con molta cautela. Certo è che non intendiamo interrompere le mobilitazioni fino a quando non avremo la certezza che i precari della ricerca manterranno il posto di lavoro e che si costruirà per loro una prospettiva di stabilizzazione. Il prossimo appuntamento è quello dello sciopero generale del prossimo 17 ottobre, appuntamento che vedrà i precari della ricerca partecipare massicciamente, contro le politiche di questo Governo tese a smantellare tutto ciò che è pubblico, Ricerca compresa”.