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5 DICEMBRE SCIOPERO NAZIONALE DELLA RICERCA PUBBLICA: SUPERARE LA PRECARIETA' PER RILANCIARE LA RICERCA

PRESIDIO USI/RDB DAVANTI AL PARLAMENTO – DALLE ORE 11.00

Roma -

“La precarietà nella Ricerca Pubblica italiana rimane il problema dei problemi”, dichiara Cristiano Fiorentini della Direzione Nazionale RdB/CUB Pubblico Impiego annunciando lo sciopero nazionale degli Enti di Ricerca indetto per domani, venerdì 5 dicembre, da USI/RdB Ricerca e RdB/CUB che vede al centro della piattaforma proprio il superamento della precarietà.

 

“Non ci sono dubbi che affrontando seriamente la questione precariato, anche con investimenti adeguati, si potrebbe innescare un percorso virtuoso del quale beneficerebbe tutto il sistema ricerca. È questo che andremo a proporre alle forze politiche con lo sciopero ed il presidio di domani davanti al Parlamento. Stiamo inoltre elaborando una  proposta di legge mirata a riformare l’organizzazione del lavoro e dei metodi di reclutamento del sistema ricerca, partendo dalla valorizzazione del patrimonio di professionalità che già lavora negli Enti”.

 

USI/RdB Ricerca e RdB/CUB valutano assolutamente insufficienti le misure adottate dal governo di concerto con i Presidenti degli Enti: “Sono misure sicuramente importanti, ma non sufficienti - prosegue Fiorentini - perché nella migliore delle ipotesi servono solamente a mantenere la precarietà, mentre noi crediamo fermamente che questa vada superata per poter dare certezze ai lavoratori e nuova linfa alla Ricerca Pubblica. Anche gli stanziamenti che il MIUR ha sbloccato proprio in questi giorni riguardano solo alcuni enti, con il rischio che si crei una ricerca di serie A ed una di serie B”.

 

“Il 5 dicembre chiamiamo dunque i lavoratori allo sciopero su una piattaforma molto chiara che chiede il completamento delle stabilizzazioni, investimenti finalizzati ad un percorso di stabilizzazione per tutte le altre forme di precariato, con conseguente liberazione dei fondi dei progetti che finalmente potrebbero essere usati per fare ricerca e non per pagare i precari. Insomma - conclude il dirigente sindacale – chiediamo di superare la precarietà per rilanciare la Ricerca”.