AREA STAMPA

Dipartimento Comunicazione

Tel./Phone:
(+39) 3456712454

Fax:
(+39) 06 54070448

e-mail:
areastampa@usb.it

Roma, via dell'Aeroporto 129

Argomento:

AMBIENTE: SENZA PRECARI E' A RISCHIO LA RICERCA USI-RDB METTE IN SCENA IL "MARE NERO"

Venerdì 30 gennaio a Roma presidio-perfomance davanti al Ministero dell'Ambiente - Via Cristoforo Colombo n 44 - ore 11.00

Roma -

L'ISPRA è il nuovo Ente di ricerca ambientale nel quale, oltre ad Apat  (Agenzia Protezione Ambiente) e INFS (ricerca sulla fauna selvatica) è confluito l'ICRAM, l'Ente di ricerca sul mare.

Nell'ISPRA lavorano più di 600 precari, che grazie alle loro mobilitazioni hanno ottenuto un provvedimento legislativo ad hoc in cui si consentono i  prolungamenti contrattuali, le stabilizzazioni ed un piano di concorsi. Eppure l'Amministrazione, contravvenendo l’obbligo normativo, non ha rinnovato 28 contratti atipici, di cui ben 21 afferenti all'ex ICRAM.

"Senza il personale precario non potremmo far fronte ai progetti di ricerca già avviati, con pesanti ripercussioni sulle nostre attività ", dichiara Emma Persia, coordinatrice dell'USI-RdB ISPRA. “I 28 ricercatori e tecnici a cui non si è rinnovato il contratto sono personale altamente professionalizzato con esperienza di ricerca pluriennale. Proprio per questo, paradossalmente, ricadono sotto la mannaia della legge 133, che impedisce il rinnovo a chi ha avuto un contratto superiore ai tre anni”.


"Con questa politica - continua l'esponente sindacale - si indeboliscono fortemente gli studi ed i risultati necessari per la salvaguardia del nostro mare, danneggiando così tutta la comunità. Per questo domani mattina saremo davanti al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dove metteremo in scena il MARE NERO, una performance che mostra cosa può accadere al nostro mare e alle nostre coste se non si difende la ricerca pubblica. Terremo inoltre lezioni all'aperto e proietteremo documentari  sul nostre attività in mare”.


"Al Ministro chiediamo di dare un segnale di responsabilità e chiarezza sul futuro dell'ISPRA, un ente chiamato a corrispondere alla richiesta di ricerca e protezione ambientale che viene dal Paese e dalla comunità internazionale. La riassunzione dei 28 precari sarebbe un passo importante per dimostrare l’attenzione del Ministro per il settore", conclude Persia.