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RI.REI: LAVORATORI, FAMILIARI E RDB CUB E PROSEGUONO OCCUPAZIONE ALLA PISANA

Vice Presidente Montino offende lavoratrice. RdB-CUB, arroganza inqualificabile, serve invece immediata assunzione di responsabilità

Roma -

Hanno passato la notte nella Sala Nuova alla Pisana i lavoratori dei centri per disabili ex Anni Verdi  insieme ai familiari degli assistiti e alla RdB-CUB. Continuano anche questa mattina a rimanere in Regione Lazio perché chiedono di incontrare il Presidente Piero Marrazzo, al quale propongono di far suo l'emendamento presentato in assestamento di bilancio da parte della maggioranza e parte dell'opposizione per l'affidamento temporaneo del servizio alle Asl, in modo che si possa effettuare un bando pubblico e trasparente.

Intanto questa mattina un altro increscioso episodio è andato ad aggiungersi alla già grave situazione in atto: gli assistiti, i loro familiari ed i lavoratori del centro di Via Sbricoli hanno trovato la struttura chiusa con le serrature cambiate. Dopo aver avvisato le autorità competenti sono stati sollecitati dalla Asl a condurre i pazienti presso il centro di Via Majorana, ma i familiari si oppongono a tale soluzione, e insieme ad i lavoratori hanno scelto di rimanere davanti alle porte serrate di via Sbricoli.

Secondo la RdB-CUB, questo stato di caos impone una immeditata assunzione di responsabilità da parte della Regione Lazio e del Prefetto. L’emergenza sanitaria e occupazionale in corso richiede inoltre un comportamento ben diverso da quello assunto dal Vice Presidente Montino, che ieri, durante la manifestazione alla Pisana dei dipendenti Ri.rei, si è rivolto ad una lavoratrice dicendole: “Mi avete rotto i coglioni, andate a lavorare”.

La RdB-CUB deplora fortemente l’atteggiamento arrogante a cui Montino non è nuovo e mette in rilievo che in questi ultimi tre anni il servizio è stato garantito soltanto grazie all’impegno dei lavoratori, i quali hanno continuato a svolgerlo nonostante le molte difficoltà e spesso ricevendo con enormi riardi le dovute retribuzioni, ed ora sono a rischio di espulsione dal mondo del lavoro da parte del consorzio Ri.Rei. che avrebbe dovuto cessare la gestione il 31 luglio scorso.