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PRECARI SCUOLA E PUBBLICO IMPIEGO: RIUSCITA GIORNATA LOTTA

RIMANE ALTA LA MOBILITAZIONE

Roma -

Riuscita giornata di lotta per i precari della Scuola e del Pubblico Impiego. Adesione totale allo sciopero nazionale dei precari dell’Agenzia Autonoma per la Gestione dell’albo dei Segretari comunali e della Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione Locale (AGES-SSPAL), indetto per oggi dalla RdB-CUB, che hanno manifestato a Roma in Piazza Cavour davanti alla sede dell’Ente. La statua della “Beata Assunta”, emblema della richiesta di lavoro stabile, ha sfilato nella piazza dove i precari hanno affisso i loro curricula su delle sedie vuote e sono andati  all’incontro con Fabio Melilli, presidente del C.d.A. AGES, nonché Presidente della Provincia di Rieti. Nell’incontro il C.d.A si è impegnato a verificare con la Funzione Pubblica la possibilità di stabilizzazione dei precari già a partire dai prossimi concorsi. Ad avviso dei lavoratori e dell’RdB-CUB, si tratta di impegni insufficienti e da verificare al riscontro dei fatti. Permane pertanto lo stato di agitazione, con nuove iniziative nella prossima settimana.

 

La statua della “Beata Assunta” è stata poi “traslata” al Ministero della Pubblica Istruzione, dove si è svolto un rumoroso presidio dei precari della Scuola.

“Il tentativo del MIUR di minimizzare la portata dei licenziamenti nella Scuola è sconcertante”, afferma Barbara Battista della CUB Scuola. “Il Ministro sa quant’è l’8% di una categoria composta da un milione e centotrentamila lavoratori? E’ consapevole che questo 8% è fatto di persone che da trent’anni mandano avanti la scuola italiana? Questo Governo, che a parole si dichiara paladino della vita, nei fatti sta togliendo ogni prospettiva di vita e di futuro a tantissimi esseri umani, che non sono numeri”.

 

“Oggi si è dimostrato che a furia di fare i servi si viene trattati come passacarte – prosegue Battista - così mentre i sindacati concertativi fanno solo tavoli tecnici, il governo decide la politica.  Magari varando i famigerati contratti di disponibilità: in cambio di un sussidio-elemosina i lavoratori dovranno garantire la copertura di qualsiasi buco si venga a creare nello svolgimento dell’attività didattica o amministrativa. Noi scenderemo dai tetti solo quando avremo un lavoro vero. Torneremo comunque nelle nostre scuole con la nostra lotta fino al 23 ottobre, aderendo allo sciopero generale di tutte le categorie indetto dal Patto di Base”, conclude la dirigente della CUB Scuola.